Con il termine “copriletti ignifughi” si indica un tipo di copriletti costituiti da tessuti che possono appartenere a due categorie:
- Tessuti che non sono soggetti a bruciature in caso di incendi;
- Tessuti che in caso di incendio bruciano con lentezza, ostacolandone la propagazione (per questi motivi definiti anche tessuti fuocoritardanti).
Scopriamo dunque di più sulla loro natura e sulla normativa per la sicurezza alla quale gli alberghi si sono dovuti adeguare.
La natura dei tessuti ignifughi
I tessuti ignifughi possono presentare una doppia natura:
- Sono ignifughi per quanto riguarda la loro composizione dal punto di vista chimico;
- Sono tessuti la cui composizione non ne ostacola l’infiammabilità, ma che hanno subito specifici trattamenti di ignifugazione. Tali trattamenti prevedono l’aggiunta di alcuni elementi come il sodio borato, i sali o il solfato di ammonio che sortiscono differenti effetti. Le sostanze sopracitate infatti finiscono con il carbonizzare il tessuto (senza alcuna fiamma) o con il vetrificarlo. Ancora, possono portare alla produzione di ammoniaca o anidride carbonica, le quali svolgono l’azione di “arginare” l’incendio.
Copriletti ignifughi per hotel: cosa dice la normativa
La normativa afferma che “i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi, ecc.) devono essere di classe di reazione al fuoco non superiore ad 1” e che “i materassi devono essere di classe 1 IM”.
Per questo motivo ogni struttura ricettiva come B&B, hotel, ecc. dovrebbe munirsi di biancheria, tra cui copriletti, e tendaggi adeguati cioè ignifughi.
Per assicurarvi poi della biancheria non solo funzionale, ma perfettamente lavata e stirata potete rivolgervi a dei professionisti del settore come Lavanderia Giribaldi a Rodello, in provincia di Cuneo, da oltre quarant’anni al servizio di alberghi e ristoranti del territorio.